Il 28 Maggio la IEA (International Energy Agency) ha pubblicato un report sul biogas, unāanalisi a livello globale delle potenzialitĆ e delle problematiche connesse a questo biocombustibile.
In breve: cāĆØ tanto potenziale da sfruttare, che permetterebbe di risolvere più di un problema contemporaneamente (gestione di rifiuti, approvvigionamento di gas, riduzione di emissioni gas serra, creazione di posti di lavoro), ma ci sono anche delle problematiche che ĆØ meglio non perdere di vista (integrazione fra le filiere, trasporti).
Da dove viene il biogas
Il biogas ĆØ prodotto dalla digestione anaerobica di sostanze organiche, che possono essere scarti agricoli, frazione umida dei rifiuti urbani, fanghi di depurazione delle acque o altro (sƬ, anche colture fatte crescere apposta per questo scopo, potete dare uno sguardo alla pillola sui biocombustibili). In questo processo, i batteri āmangianoā la sostanza organica e anzichĆ© emettere CO2 e acqua (come noi e come tutti gli organismi con un metabolismo aerobico, che consumano ossigeno), emettono una miscela di metano, CO2 e altri composti che ĆØ appunto il biogas.
Principalmente, il biogas ĆØ prodotto:
in impianti ad hoc, in particolare nei digestori, che, in modo estremamente semplificato, sono dei grossi serbatoi dove la sostanza organica ĆØ stoccata e fatta appunto ādigerireā ai batteri;
negli impianti di depurazione dei reflui (potete leggere la pillola che avevo preparato proprio sui depuratori oppure quella sullāimpianto di Billund);
nelle discariche, dove viene raccolto da sistemi dedicati;
Come ti trasformo il refluo in una risorsa
Ā·Quando dico che i reflui possono essere una risorsa, in genere il mio interlocutore si sforza di trattenere smorfie, pensando al contenuto del suo gabinetā¦
Biogas o Biometano?
Il biogas, si ĆØ detto, ĆØ una miscela di metano, CO2 e altre impuritĆ (per esempio composti dello zolfo). Il metano, in particolare, va dal 45% al 75% in volume del gas prodotto.
Quindi, trattando il biogas, si ottiene il biometano, che si può dire essere un ābiogas raffinatoā.
Mentre il biogas può essere utilizzato localmente per produrre elettricità e calore (dopo qualche trattamento per rimuovere alcuni composti come quelli a base di zolfo), il biometano può essere utilizzato come sostituto del gas naturale a tutti gli effetti, senza modifiche sostanziali alle infrastrutture esistenti.
Economia circolare
La produzione di biogas permette di utilizzare localmente degli scarti (rifiuti, scarti agricoli, letame) producendo non solo un combustibile di valore, ma anche:
un digestato (che ĆØ il quello che rimane della sostanza organica di alimento dopo che ĆØ stata ādigeritaā) ricco di sostanze nutrienti che, a determinate condizioni, può essere utilizzato in agricoltura al posto dei fertilizzanti;
della CO2 (separata dal biogas come viene separato il metano) pura, utilizzabile per esempio nelle lavorazioni alimentari;
Entrambi i prodotti possono essere valorizzati e commercializzati.
Doppio beneficio
La decomposizione dei rifiuti organici, degli scarti agricoli, dei fanghi, dei rifiuti nelle discariche produce naturalmente biogas, che è un gas serra. Controllando il processo negli impianti dedicati e collettando il biogas, si ha quindi un doppio beneficio, perché si evitano:
lāemissione in atmosfera del biogas prodotto dai processi incontrollati
le emissioni connesse allāuso di gas naturale (combustibile fossile)
e in realtĆ , cāĆØ un altro beneficio che non ĆØ trascurabile: la creazione di posti di lavoro, sopratutto in campagna, in contesti agricoli. Il denaro investito negli impianti di produzione di biogas rimane sul territorio perchĆ© molta parte dei costi per la sua produzione ĆØ proprio la manodopera.
Il punto della situazione e le potenzialitĆ : il report della IEA
Il report della IEA ha analizzato costi e potenzialitĆ dello sviluppo del biogas in più di 5 milioni di siti, utilizzando dati che coprono le produzioni agricole, la produzione di rifiuti organici e di residui da attivitĆ forestali. Sono inoltre stati considerati 30 diversi tipi di sostanze alimentati agli impianti e diversi costi e fattori sito specifici (vicinanza a strade, a gasdotti, alla rete elettrica per esempio). Sono stati presi in considerazione come input solo materiali considerati sostenibili, che possono essere lavorati con le tecnologie attualmente disponibili, mentre non sono stati presi in considerazione materiali che possano competere con le colture alimentari per lāuso della terra.
Questi sono alcuni punti chiave che emergono dal report:
situazione attuale:
la produzione di biogas nel mondo equivale a circa 40 miliardi di metri cubi di gas naturale (il gas fossile);
principalmente ĆØ utilizzato in loco, per la produzione di calore ed elettricitĆ ;
i maggiori produttori sono Europa, Stati Uniti e Cina;
in Danimarca, il biogas copre giĆ il 40% della domanda totale di gas;
lāIndia ha introdotto lāobiettivo di inserire il 5% di biometano nel gas naturale, per ridurre la proprio dipendenza dalle importazioni e migliorare la qualitĆ dellāaria e la gestione dei rifiuti;
la produzione di biometano cresce di circa il 20% lāanno;
potenzialitĆ :
utilizzando lāattuale flusso di rifiuti organici prodotti, si potrebbero produrre lāequivalente di 1000 miliardi di metri cubi di gas naturale, cioĆØ un quarto della attuale domanda mondiale di gas naturale;
circa lā80% di questo potenziale ĆØ localizzato in Brasile, Cina e India
solo il 5% del potenziale globale di produzione ĆØ attualmente sfruttato. LāEuropa sfrutta il proprio al 40%.
benefici
in uno scenario in cui gli obiettivi climatici siano raggiunti, fra il 2024 e il 2035, lāEuropa risparmierebbe circa 30 miliardi di dollari di importazioni di gas naturale.
Nello stesso periodo, i 100 miliardi di dollari investiti negli USA nella produzione di biogas porterebbero alla creazione di 200ā000 posti di lavoro, in aree rurali;
globalmente, lo sfruttamento dellāintero potenziale di produzione di biogas potrebbe supportare fino a 10 milioni di posti di lavoro entro il 2035;
Costi e problematiche
Il report evidenzia anche i costi della produzione di biogas e alcune problematiche connesse.
Mediamente, produrre biometano costa 18 dollari per gigajoule (GJ), che ĆØ circa 5 volte il costo di produzione del metano. Il che significa che la maggior parte del potenziale non ĆØ sfruttabile perchĆ© non competitivo, con significative eccezioni: quasi 40 miliardi di metri cubi di biometano (quasi 4 volte la produzione globale attuale di biometano) potrebbero essere prodotti in economie emergenti in Asia a un costo uguale o inferiore ai prezzi allāingrosso del gas naturale.
Inoltre, ci sono da considerare le possibili riduzioni dei costi di produzione che si potrebbero ottenere costruendo impianti di grandi dimensioni piuttosto che impianti piccoli (si chiama economia di scala).
Se poi si considerano altri fattori, la competitività del biogas può aumentare: per esempio se si tiene conto della vendita della CO2 e del digestato prodotti o delle riduzioni delle emissioni di CO2 connesse al mancato uso di gas naturale.
Le problematiche legato allo sfruttamento di questa risorsa sono legate principalmente al fatto che le materie utilizzate per la sua produzione sono spesso voluminose e devono essere trasportate magari per lunghe distanze. Inoltre lāeffettivo beneficio ambientale dipende in modo cruciale da come il biogas e il biometano sono prodotti: possono verificarsi perdite anche significative di biometano in atmosfera, per esempio.
Di sicuro, non bisogna trascurare il potenziale di questa risorsa, soprattutto in una situazione come quella attuale in cui, come Europa, dobbiamo ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas e, come mondo, dobbiamo ridurre lāuso di combustibili fossili. Il fatto che nelle economie emergenti ci sia cosƬ tanto potenziale, fa sperare che questi paesi possano svilupparsi seguendo una strada diversa da quella che abbiamo preso noi anni fa, beneficiando oltretutto di una migliore gestione dei rifiuti organici e di una minore dipendenza dalle importazioni.
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Fonti e spunti
Il report della IEA ĆØ disponibile sul sito istituzionale