Il mondo non è un posacenere
O di come siamo assuefatti a vedere persone che gettano a terra mozziconi.
Un ragazzo aspetta l’autobus fumando una sigaretta. Il mezzo arriva, lui schiaccia la sigaretta sotto la scarpa e sale.
La protagonista del film, dal ponte, fissa il fiume fumando, meditabonda. Quando la sigaretta finisce, spegne il mozzicone sul parapetto.
Scene normali, nella vita di ogni giorno, nel nostro immaginario televisivo e letterario.
Oh, non è che se una cosa passa per normale, allora va bene.
Quella roba lì non è un pezzo di mela, ci vogliono dieci anni perché sparisca dall'ambiente. Che non è il posacenere di nessuno.
I mozziconi di sigaretta sono il rifiuto più presente sulle spiagge. Oggi anno, nel mondo, 4,5 trilioni di sigarette sono gettati nell'ambiente.
Un trilione è un numero che da bambini abbiamo imparato ad abbinare alle monete nel deposito di zio Paperone. Per farci un'idea (in scala corta) sono mille miliardi: un deposito di cicche.
Piccoli, ma potenti
Ogni mozzicone contiene filtro, tabacco bruciato e non, ceneri e carta. Questo risulta in un cocktail di sostanze, da metalli pesanti (arsenico e piombo) a idocarburi policiclici aromatici (cancerogeni) a nicotina, cui si aggiungono le microplastiche potenzialmente generate dal filtro, che è di acetato di cellulosa, un materiale resistente alla biodegradazione.
Una volta che il mozzicone è stato gettato nell'ambiente, tutte queste sostanze vengono rilasciate nel suolo e nelle acque. Un'analisi di rischio ecologico ha evidenziato effetti avversi sulla fauna marina a causa proprio delle sostanze rilasciate in acqua dai mozziconi (ammine aromatiche e compagnia cantante).
È vero, un mozzicone è piccolo. Ma sono tanti, come si è detto in apertura, e sappiamo che poco per tanti fa tanto (forse dovevo chiamare così la newsletter, visto che tiro sempre fuori ‘sto concetto).
Oltretutto, proprio perché sono piccoli, si disperdono facilmente.
Abbiamo quindi più di un problema con questi schifini: far capire alle persone che non vanno gettati in giro, creare una rete di raccolta efficiente e avere in coda un sistema che possa smaltirli o recuperarli in qualche maniera.
Cosa si può fare e cosa ce ne facciamo di questi mozziconi
Sul sensibilizzare le persone possiamo agire tutti, facendo notare almeno ai nostri conoscenti che la spiaggia o la città non sono un posacenere. E magari regalandone uno tascabile. Ne esistono una marea di modelli, anche molto carini e costano una sciocchezza.
Un altro punto su cui andare ad agire è la biodegradabilità dei mozziconi, su cui si potrebbe intervenire come si è fatto per le stoviglie monouso per esempio. Ma questo non risolverebbe totalmente il problema.
Esistono molte iniziative di pulizia di spiagge o altri ambienti naturali che raccolgono chili di mozziconi in poche ore, potete guardare per esempio le foto delle campagne di Plastic Free. Ma ripulire, per quanto assolutamente necessario e lodevole, non è la strada giusta, non possiamo sempre correre appresso ai maiali dopo che li abbiamo fatti scappare dal recinto. I mozziconi raccolti avranno già rilasciato sostanze nell'ambiente.
Buona notizie le abbiamo sul fronte della valorizzazione. Perchè sì, alla fin fine è possibile farci qualcosa con questi mozziconi: si possono usare per fare dell'asfalto o dei mattoni.
Esistono iniziative anche in Italia e a mio parere andrebbero divulgate maggiormente. Per esempio, da noi è presente Re-cig dal 2016.
Re-cig fornisce dei contenitori per i mozziconi (gli smokers point, quei bidoncini alti e sottili che si vedono nelle aree fumatori) e periodicamente ne ritira il contenuto. Attraverso un processo di riciclo brevettato, riescono ad ottenere un materiale plastico utilizzabile per diverse applicazioni.
Non sarebbe ottimo se ogni fermata di autobus, ogni luogo di aggregazione, fosse coinvolto in iniziative di questo tipo?
Non sarebbe ottimo che in ogni spiaggia, anche quelle libere attrezzate, fosse possibile prendere al bar un piccolo posacenere da riconsegnare all'uscita, o da gettare in un contenitore dedicato insieme al suo contenuto?
L'inquinamento da mozziconi di sigaretta è una questione seria, anche se trascurata. Forse trascurata perchè la soluzione passa per una rieducazione della popolazione, tutta.
Ci piace prendere boomerang in faccia
Tendiamo sempre a dimenticare che tutto quello che scarichiamo in acqua o nel suolo ci torna come un boomerang nel cibo che consumiamo e nell'acqua che beviamo, in concentrazioni anche molto superiori a quella di partenza, a causa dei fenomeni di bioaccumulo e biomagnificazione.
Bioaccumulo significa che il contaminante viene accumulato nell'organismo, che non lo smaltisce. Quindi se abbiamo un pesce che nuota in acqua contaminata, anche a livelli bassi, il contaminante si accumulerà nel suo corpo. E poi lo mangeremo tutto noi.
Biomagnificazione, invece, significa che la concentrazione del contaminante aumenta risalendo la catena alimentare: un pesce medio, per ingrassare di un chilo, deve mangiare ben più di un chilo di pesci piccoli – e insieme si mangia anche tutti i contaminanti contenuti in quel più di un chilo di pesci piccoli. Il pesce grosso che si mangia i pesci medi, idem. E così via, risalendo la catena alimentare, al cui vertice troviamo... noi. (questo è il motivo per cui nel tonno c'è mercurio e le donne incinte ne devono limitare il consumo).
Spero di avervi offerto uno spunto di riflessione, ma soprattutto di azione per queste vacanze.
Ci vediamo il 20 Agosto!
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Fonti
Maria Christina B. Araújo, Monica F. Costa - A critical review of the issue of cigarette butt pollution in coastal environment - (Environmental Research, Volume 172, 2019)
Kumar Raja Vanapalli, Hari Bhakta Sharma, Shaivya Anand, Ved Prakash Ranjan, Hemant Singh, Brajesh K. Dubey, Bijayananda Mohanty - Cigarettes butt littering: The story of the world’s most littered item from the perspective of pollution, remedial actions, and policy measures - (Journal of Hazardous Materials, Volume 453, 2023)
Sina Dobaradaran, Torsten C. Schmidt, Xenia A.M. Mutke, Gabriel E. De-la-Torre, Ursula Telgheder, Klaus Kerpen, Marcel Plonowski, Aromatic amines leachate from cigarette butts into aquatic environments: Is there risk for water organisms? - (Environmental Research,Volume 216, Part 3,2023)
Tutto quello che c'è a corollario della sigaretta mi fa letteralmente ribrezzo, saluto questo post dell'Autrice come una ventata di freschezza. Il mozzicone, escremento non fertilizzante purtroppo ma velenoso, ne è la sintesi più putrida . Del tabacco salvo l'uso che se ne fa nelle pipe, nei sigari, che ritengo tutto sommato privi di prodotti nocivi dopo l'uso e l'unico male lo subisce chi li fuma ( anche se qui devo dire che si tratta di un piacere e non posso criticare, altrimenti bisognerebbe abolire l'alcol per gli effetti sugli organi interni, il sesso per le malattie trasmissibili e insomma farci tutti monaci ) . Ma il mozzicone, ragazzi, se lo vedo sulla sabbia cambio spiaggia . Se poi per sbaglio ci poggio sopra il telo dell'asciugamano è una tragedia. Sì, Stefania, hai toccato un mio nervo scoperto! Saluto tutti, usate il portacenere, mi raccomando
Sono felice di aver insegnato al mio ex (quando ancora fumava) a non buttare mozziconi in giro. Persona intelligente, sensibile, attenta, eppure aveva culturalmente acquisito questo meccanismo in modo quasi automatico, come se fosse innocuo. Fa riflettere.
È bastato regalargli una scatolina di metallo da usare come posacenere, che da quel giorno si è portato sempre dietro.
Basterebbe così poco, da parte di tutti.