Abbiate pazienza, in questa newsletter c’è un preambolo lungo.
Dall’ultimo numero di questa newsletter saranno passate due settimane, quando uscirà questo pezzo, ma a me sembra che sia passato molto più tempo, per quello che ho dovuto digerire.
Prima Valencia, che è arrivata a ruota dopo la nostra Emilia Romagna, e poi l’elezione di Trump, solo a qualche giorno di distanza.
Ho detto più volte che TheGreenPill si tiene alla larga dalla politica e questa cosa non cambierà oggi, ma non si può ignorare che la vittoria di Trump non sia una buona notizia per la lotta al cambiamento climatico, che ha ridotto Valencia nel modo che abbiamo visto tutti. Forse negli USA, nel clima elettorale, non hanno fatto troppo caso a quello che è successo da questa parte dell’oceano Atlantico, ma di certo devono ricordarsi dell’uragano Milton e del suo passaggio all’inizio di ottobre. Milton è passato a trovarli in casa.
Non voglio neanche parlare di Valencia perché di fronte a quelle immagini il tecnico tace e parla l’essere umano. I cumuli di auto nelle strade mi sono sembrati i mucchietti di polvere e briciole che faccio in casa passando la scopa. Il pianeta ci spazza via, letteralmente.
Quindi, in conclusione, sono amareggiata e preoccupata.
Quando sto così, sono un po’ inglese: preparo il tè.
Allora - dopo tutto questo preambolo - oggi vi parlo di tè e cambiamento climatico e di un progetto di cooperazione fra UK e Cina, perché la cooperazione è una delle armi migliori che abbiamo - non solo contro il cambiamento climatico.
Il tè e il cambiamento climatico
Il tè è una delle bevande più consumate al mondo, ma la sua coltivazione risente degli effetti del cambiamento climatico: variazioni nel clima (siccità, variazioni nelle temperature) influiscono sia sulla quantità di tè raccolto che sulla sua qualità. Oltretutto, il tè è una pianta perenne e quindi gli effetti dei fattori climatici si fanno sentire anche nelle stagioni successive.
Si potrebbe dire “Beh, berremo meno tè”.
Ma dal tè dipende la sussistenza e il benessere di molte famiglie di agricoltori e altri lavoratori lungo tutta la filiera.
Il tè e la Cina
La Cina è il maggior produttore di questa bevanda (copre il 43% della produzione mondiale) e la provincia dello Yunnan è la seconda area a maggior produzione della Cina.
Lo Yunnan di trova al confine con Birmania, Laos e Vietnam (quindi nel sud della Cina), su un plateau, in una regione caratterizzata da significativa variabilità climatica e meteorologica, a causa della convergenza dei monsoni proprio in questa zona.
Si verificano quindi spesso eventi estremi, come siccità, alluvioni, ondate di gelo e grandine, che impattano sulla crescita delle piante e possono anche rendere problematico il controllo di malattie e parassiti.
Il progetto Tea-CUP
Si chiama proprio così, Tea-CUP (Co-developing Useful Predictions) il progetto che vede coinvolti da un lato scienziati dal MET Office (il servizio meterologico nazionale del Regno Unito), l’università di Leeds, la Beijing Normal University, l’Institute of Atmospheric Physics di Pechino e il College of Earth and Planetary Sciences, sempre di Pechino, e dall’altro gli agricoltori della provincia cinese dello Yunnan.
Lo scopo del progetto è migliorare la resilienza del settore del tè alla variabilità climatica e agli impatti del cambiamento climatico, co-sviluppando servizi meteorologici e climatici insieme ai soggetti che hanno bisogno di queste “informazioni climatiche” perché possano prendere migliori decisioni.
Inoltre, vuole promuovere lo scambio interculturale e l’apprendimento fra i diversi soggetti coinvolti nell’industria del tè in Cina, in UK e oltre.
Il progetto prevede:
l’identificazione e l’analisi delle “parti interessate” (stakeholders): l’identificazione è stata perlopiù condotta tramite ricerche documentali o sul campo. Gli stakeholder in Cina comprendono agricoltori, consumatori, stabilimenti di lavorazione del tè, commercianti, trade companies, marchi e supermercati.
il coinvolgimento delle parti interessate con strumenti online: è stato utilizzato un questionario online per coinvolgere le parti interessate. Le domande erano formulate per poter capire di quale tipo di informazione riguardante il clima e il meteo i partecipanti avessero bisogno e con quale frequenza e in che forma servisse loro, oltre che comprendere come il clima, il meteo e altre parti interessate influiscano sulla produzione degli agricoltori. Sono anche state chieste informazioni circa la coltivazione del tè.
I risultati
E’ emerso che le parti interessate danno un grande valore allo scambio di conoscenze e all’apprendimento interculturale, che sono proprio ciò che il progetto vuole supportare.
Le informazioni raccolte saranno la base per il co-sviluppo di servizi meteorologici e climatici che siano utili e utilizzabili e che siano cuciti sui bisogni e preferenze specifici delle parti interessate. Le raccomandazioni degli esperti, sia di scienza che di coltivazione del tè, saranno integrate con le conoscenze delle comunità locali.
È già iniziato lo sviluppo di prototipi di previsioni stagionali, che saranno rivisti sulla base dei feedback ricevuti e di eventuali progressi scientifici.
I servizi meteorologici saranno messi a disposizione delle parti interessate con diversi metodi e piattaforme, che includono per esempio infografiche e video, condivisi via social media e app, ma anche durante seminari e incontri.
Il metodo e l’approccio possono essere usati ovunque nel mondo e per qualunque coltura: sappiamo che l’agricoltura è uno dei settori che causa più emissioni, ma anche uno di quelli che più risente proprio degli effetti del cambiamento climatico. E allora, se agricoltori e scienziati si mettessero insieme, come nel caso di Tea-CUP, non si riuscirebbe da un lato a mitigare gli effetti del cambiamento climatico sull’agricoltura, assicurando migliore produttività, e dall’altro magari a diminuire alcuni impatti dell’agricoltura, come il consumo di acqua?
Progetti così sono una speranza, ecco perché ho voluto parlarne proprio oggi. Lo guarderete diversamente il vostro tè adesso, vero?
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Fonti e spunti
L’articolo riguardante il progetto Tea-CUP è il seguente:
New, S., and Coauthors, 2024: Towards a climate service for the tea industry: A collaborative approach between the UK and China. ADVANCES IN ATMOSPHERIC SCIENCES, October 2024