Qualche giorno fa (il 23 Ottobre per essere precisi), Il Sole 24 Ore (ma non solo lui) ha pubblicato un articolo riguardante lāinaugurazione di uno stabilimento di Mercedes, vicino a Stoccarda, per il riciclo delle batterie agli ioni di litio ā batterie che serviranno per le nuove auto elettriche della casa tedesca ma non solo.
Lāimpianto ha una capacitĆ annuale di 2500 tonnellate di materiale e punta a un riciclo di più del 96% dei materiali, separando plastica e metalli, fra i quali nichel, litio e cobalto.
E quindi ho preso la palla al balzo per parlare dei critical raw materials ā le materie prime critiche.
Critiche perchĆØ?
Non ĆØ perchĆ© si stanno esaurendo (anche se niente ĆØ infinito sul nostro pianeta, bisogna che ce lo ricordiamo), ma perchĆ© hanno unāimportanza economica e strategica fondamentale per lāEuropa.
Sono materiali praticamente insostituibili per i quali lāEuropa dipende dallāestero (e quindi il loro approvvigionamento ĆØ a rischio) e sono anche fondamentali per alcuni settori chiave della nostra economia, come lāelettronica, le tecnologie ambientali, lāautomotive e fino alla difesa e alla produzione di acciaio.
Le tecnologie moderne infatti sono basate su un grande numero di materie prime (uno smartphone può contenere fino a 50 diversi tipi di metallo) e, soprattutto, queste materie prime critiche ci servono per le tecnologie green: pannelli fotovoltaici, turbine eoliche, auto elettriche, illuminazione ad alta efficienza ne hanno bisogno.
Qualche esempio di quali sono questi materiali? Eccolo:
Antimonio
Berillio
Cobalto
Grafite e gomma naturali
Metalli del gruppo del platino
Fosforo
Tungsteno
Vanadio
Litio
Bauxite
Titanio
Lāelenco esaustivo ĆØ stato compilato dalla Commissione Europea ed ĆØ regolarmente aggiornato. La prima lista ĆØ stata pubblicata nel 2014 e nel 2023 ĆØ stata pubblicata la quinta. Parallelamente sono stati pubblicati altri documenti e questāanno, in aprile, ĆØ stato pubblicato il Critical Raw Materials Act, che risponde al rischio dellāinterruzione dellāapprovvigionamento di queste materie prime critiche. Come detto in precedenza, infatti, l'Europa ĆØ fortemente dipendente dallāestero per questi materiali: la Cina fornisce il 100% delle terre rare pesanti, la Turchia il 99% del boro, il Sudafrica il 71% del platino e una percentuale ancora più alta dei metalli del gruppo del platino (iridio, rodio e rutenio).
Una miniera nei rifiuti
Torniamo al punto di partenza dellāarticolo: siccome dipendiamo dallāestero per questi materiali critici, non possiamo permetterci di perderne un grammo e questo significa che devono essere recuperati e riciclati al massimo grado. Una volta entrati in Europa, devono restare in Europa: i RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) sono una miniera di questi materiali e per questo non possiamo spedirli a smaltimento allāestero, dobbiamo trattarli come una risorsa preziosa. Proprio nel Critical Raw Materials Act si legge, fra le altre cose (considerando il 2030 come orizzonte temporale):
āstando alle previsioni, nei prossimi decenni una quota crescente del consumo di materie prime strategiche nellāUnione potrebbe essere coperta da materie prime secondarie, il che migliorerebbe sia la sicurezza sia la sostenibilitĆ dellāapprovvigionamento di materie prime dellāUnione. La capacitĆ di riciclaggio dellāUnione dovrebbe pertanto poter coprire almeno il 25 % del consumo annuo di materie prime strategiche nellāUnione e lāUnione dovrebbe poter riciclare una quantitĆ significativamente crescente di ciascuna materia critica strategica dai rifiuti.ā
Una delle sfide del futuro quindi ĆØ riuscire a non perderli ā mentre al contempo la ricerca di nuovi materiali continua e, sperabilmente, ci āsgancerĆ ā da queste materie prime critiche.
Dove altro possiamo reperirle?
La ricerca in questo senso ĆØ sempre attiva, ma vorrei segnalare un progetto in particolare, visto che lāho nominato in una delle pillole precedenti (Di estate, siccitĆ , dissalatori e salamoie): si tratta del progetto SEArcularMINE.
Il progetto punta a recuperare materie critiche come il magnesio, il litio e altri elementi (per esempio il cobalto) dalla salamoia che si forma naturalmente nelle saline o che viene prodotta negli impianti di dissalazione.
In questo modo si integrano i processi di produzione di acqua dolce, di produzione di sale e il recupero di materie prime critiche, in un approccio circolare in cui lo scarto di un processo diventa lāalimento del processo a valle.
Un pensiero personale
Permettetemi di chiudere con un pensiero personale: posto che ci servono le batterie (in generale ci servono sistemi di accumulo di energia e parleremo magari anche delle possibili alternative alle batterie) per poter sfruttare al meglio le energie rinnovabili e posto che un corretto conferimento e riciclo ci permette di recuperare i materiali preziosi che contengono⦠ci servono tutte queste batterie in casa? Io quando compro qualcosa ci penso.
Voglio dire, se casa mia fosse su più piani e dovessi far andare lāaspirapolvere sulle scale avrebbe senso avere un aspirapolvere senza filo, ma in un appartamentino ha senso? La lampada a batteria (bellissime alcune eh) se avessi un grande terrazzo ok, un grande giardino ok...ma in casa hanno senso?
Voi ci pensate quando fate un acquisto?
Insomma, come sempre non vuole essere un giudizio (anche perchĆ© magari domani inciampo nel filo della scopa elettrica e mi rompo una gamba ā speriamo di no) ma uno spunto di riflessione sulle nostre abitudini.
Una nota in chiusura
Da settimana prossima TheGreenPill diventerĆ quindicinale: sto lavorando anche ad altri progetti e temo di non riuscire a mantenere il ritmo settimanale. E siccome non mi piace promettere se non riesco a mantenere, preferisco abbassare la frequenza e ā se riesco ā mandare ogni tanto un āextraā.
Sono certa che mi comprenderete!
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Fonti e spunti
Il Critical Raw Material Act ĆØ disponibile sui siti istituzionali
I dati sulla provenienza delle CRM sono tratti da siti istituzionali
Per quanto riguarda la fabbrica in Germania, potete leggere questo articolo di Rinnovabili
Infine, vi lascio il link al sito del progetto SEArcularMINE